domenica 10 giugno 2012

02. Nomen omen

'Come lo chiamiamo?', fece mia madre. 'Eh.. Che Guevara', risposi. 'Chiamiamolo Che Guevara'. Non poteva essere un altro, il nome. Non me ne venne in mente nessun altro. La filosofia del quinto anno di liceo, la militanza, le letture. Sì, non poteva essercene un altro. Adesso che scrivo penso che fosse un po' impegnativo per me, per lui un po' meno visto che i cani non conoscono la storia. Ma a 18 anni si può, anzi si deve.
Che Guevara, ogni volta che l'ho chiamato ho pensato al Comandante. E più di una persona (e più di una volta) mi ha detto che quel nome glielo avevo cucito addosso, visto il carattere che aveva.. e le peripezie che la vita gli ha riservato. Che Guevara, che poi era Cheguevara tutto attaccato, o meglio Ceghevara o ancora Cechevara, Cechevèr, Ceghi, Chegue, Ceke, Ceghino, Ciudrom, Amore.
Con lui ho vissuto metà della mia vita, figlio, fratello, amico.
E, la nostra rivoluzione, l'abbiamo fatta insieme.

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